Il 45° Cantiere Internazionale d'Arte presenta una serata di danza il 29 luglio nella Piazza Grande di Montepulciano con giovani talenti e coreografi internazionali
Il rapporto tra dimensione celeste e terrena si esprime attraverso la danza al 45° Cantiere Internazionale d’Arte con la serata intitolata Tra Cielo e Terra, in programma nella Piazza Grande di Montepulciano mercoledì 29 luglio alle 21.30.
Saranno in scena tre prime assolute accompagnate da un'orchestra rigorosamente dal vivo. Questa serata danzante è stata costruita ispirandosi al rapporto tra celeste e terreno, che caratterizza i tre lavori originali, proposti in anteprima da Cristina Peruzzi con gli allievi di Petite Ecole, la scuola di cui è direttrice, per poi passare ad altre due gemme coreografiche firmate da Riccardo Buscarini e da Sasha Riva & Simone Repele.
Cristina Peruzzi e la sua Petit Ecole
La Creation du Monde di Darius Milhaud apre con il ritmo della creazione: il compositore aveva infatti immaginato, nel primo ventennio del ‘900, una partitura che sapesse tradurre l’Anthologie Negre dello scrittore Blaise Cendrars per un “balletto negro africano". Il racconto mitologico delle origini del mondo si fonde con elementi jazz e di ispirazione blues.
Cristina Peruzzi con i suoi giovani interpreti non professionisti, nello spirito fieramente cantieristico di far incontrare artisti internazionali con talenti locali, raccoglie la sfida di questa partitura impegnativa che sarà eseguita dall’Orchestra Sinfonica Florentia diretta da Valentino Zangara.
Impressionismo musicale e riflessioni poetiche
Le Dansesacrée et danse profane di Claude Debussy vengono segnate dal tratto coreografico di Riccardo Buscarini. Già vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali, Buscarini, su Commissione del 45° Cantiere Internazionale D’Arte di Montepulciano, presenta un interessante assolo in compagnia di ombre e fasci luminosi: lo Studio sulle Danse sacrée et profane per movimento e luce è un tributo alla musica di Debussy che prende le mosse dagli scritti del compositore francese sul sacro e sulla natura, temi cari alla corrente dell’impressionismo musicale. Il coreografo interpreta dunque la musica di Debussy partendo da suggestioni naturali e miti di trasformazione.
Sulle note dell’Adagietto della Quinta Sinfonia di Gustav Mahler si muove, invece, la creazione a quattro mani di Sasha Riva & Simone Repele, interpreti in scena, già danzatori al Grand Théâtre de Genève. La coreografia prende forma proprio dalla partitura del compositore austriaco, resa celebre da Luchino Visconti che la utilizzò come colonna sonora per il suo capolavoro Morte a Venezia.
Riva&Repele realizzano un lavoro raffinato, scandito dal gesto teatrale che contraddistingue la loro ricerca: la quiete nasconde il dolore, i due corpi sono l’uno la rivelazione dell’altro, come stati diversi della medesima condizione umana. Il tutto sublimato in una riflessione intima e poetica della propria interiorità, delle proprie radici.